Ciao a tutti, come state?
Spero che continuiate a stare tutti bene e anche le vostre famiglie.
Nel mondo stiamo vedendo e sentendo cose che mai avremmo pensato potessero succedere. Questa settimana, lo sapete, si sono fermati praticamente tutti i lavoratori, gli ospedali stanno facendo fatica e anche nel resto del mondo ormai è arrivata l’epidemia.
Ci sono però anche le cose buone, quelle che ci danno speranza: tanti gesti di generosità, come quelli dei dottori e infermieri che si sono offerti per aiutare; anche qui da noi, a Godego, c’è tanta gente disponibile. Poi ci sono parole che ci aiutano, che ci fanno riflettere e sostengono la nostra fede come quelle di Papa Francesco ieri sera a S. Pietro: “siamo tutti insieme nella stessa barca scossa dalla tempesta, ma Gesù è con noi: lui porta il sereno nelle nostre tempeste perché gli importa di noi!”. Infine, è bella in queste settimane la voglia che abbiamo di sentirci, di vederci in videochiamata, di parlare, di raccontarci, anche di dire una preghiera insieme.
La preghiera che vi chiedo questa volta è per persone vicine: fermatevi un attimo ora e pregate con un Padre Nostro per tutti i genitori, i parenti, anche qualche vostro animatore e vostro amico che stanno aiutando i malati e che stanno, in modi diversi, affrontando questa emergenza. Con il cuore poi vi chiedo un’Ave Maria per chi, tra noi, ha già qualche familiare ammalato che lotta per guarire.
Siamo a casa da più di un mese e qualche volta capita di annoiarsi. Vi do un suggerimento: quando vi sentite così, andate da qualche familiare e chiedetegli se ha bisogno di qualcosa, oppure fate una telefonata ad un nonno o un amico lontano. Un altro suggerimento: dedicate un quarto d’ora ogni tanto a stare in silenzio, senza musica né messaggi né social; pensate a voi stessi, a come state e poi pensate a tutti quelli che non stanno bene o stanno faticando e chiedete per loro un po’ di gioia.
Cari ragazzi, è pensare agli altri, soprattutto ai più deboli, che ci rende persone migliori. Mi sono tornate in mente queste parole che, di fronte ad altre sofferenze, ha scritto Primo Levi: Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo… Non possiamo fare molto noi, è vero, ma la grandezza della nostra umanità è non dimenticarci mai di nessuno.
Il vangelo di questa domenica racconta la risurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-45).
Lo conosciamo tutti ma, se avete un attimo di tempo, rileggetevelo una volta: è molto bello, perché è un vangelo che parla di famiglia e amicizia. Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella Maria e a Lazzaro; e poi Gesù dice ai discepoli: Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato. Anche Gesù ha avuto persone che per lui sono state importanti, a cui ha voluto bene e che lo facevano stare bene. Una cosa che dobbiamo imparare in questo tempo è il valore delle persone che abbiamo accanto. Non importa se non sono perfette o se non sempre è facile andare d’accordo: la nostra famiglia e i nostri amici sono un dono da custodire. Facciamolo ora, con i gesti che sono possibili, e cerchiamo di ricordarlo quando tutto sarà finito.
Quando Gesù arriva, Marta gli dice: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà. Le difficoltà e le sofferenze ci sono sempre e ora le abbiamo proprio sotto gli occhi. Marta però ci insegna che non è la stessa cosa affrontarle con Gesù vicino e fidandosi di Lui: io non so come andrà, ma mi fido di Te, Gesù!
Gesù poi piange per il suo amico: è molto umano questo, ci fa sentire Gesù così vicino a noi. Come dice il Papa: a Gesù importa di noi! Ma il pianto non è l’ultima parola: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede i me, anche se muore, vivrà. Signore Gesù, aiutaci a credere questo con tutto noi stessi!
La canzone di oggi (link) si chiama Ragazzini per strada (voi non lo dovete fare!). C’è un silenzio per strada: è vero. Ci credo veramente, non sarà così per sempre: lo speriamo tutti. Tu come stai: domanda importante oggi. Ti capita mai di stare fermo senza respirare: anche respirare non è più scontato. Per vedere se esiste qualcuno che ti viene a cercare, perché a te ci tiene, per gridarti: io ti voglio bene: quanti gesti d’amore in questo tempo! Come ha fatto con Lazzaro, Gesù ci viene a cercare, perché ci vuole bene: gli importa di noi!
Vi auguro una bella giornata. Buona domenica.
Ciao!
Con il mio bene,
don Stefano
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