Giovani e Animatori – Lettera di don Stefano per la Quaresima

Ciao ragazzi, come state?

Ho pensato di scrivervi perché oggi è il Mercoledì delle Ceneri, l’inizio della Quaresima.

Forse gli altri anni questo giorno per qualcuno è passato un po’ inosservato, magari rimasto solo un accenno fatto dagli animatori, dai genitori o dal don; forse per altri, invece, era un giorno vissuto intensamente, con la confessione o la messa, magari insieme alla famiglia.
Quest’anno non si può.
Non abbiamo la messa, non abbiamo i gruppi, non abbiamo l’oratorio; non ci ritroviamo questa volta. La situazione del nostro mondo ci chiede di rinunciare. E noi, anche se ci dispiace, lo facciamo. Non lo facciamo però con tristezza, ma con fiducia e speranza, come ci insegna Gesù: una rinuncia che diventa un dono per un bene più grande. Se volete, è questo il senso del “digiuno”. 

Vorrei chiedere a tutti voi, appena leggete questo messaggio, di dire una preghiera per tutte le persone ammalate, per i parenti delle persone defunte, per tutti coloro che stanno lavorando per curare i malati, per chi deve prendere decisioni e anche per tutti coloro che sono preoccupati e intimoriti. Basta un’Ave Maria o un Padre nostro, ma detti col cuore. Se lo fanno tutti i ragazzi e i giovani di Godego insieme, pensate quanto bene farà!

Come vi dico sempre, il male non viene mai da Dio, neanche questa volta. Il Signore è in mezzo a noi e ci sta aiutando e ci aiuterà. Per questo non abbiamo paura!

Penso comunque che, grazie a Gesù e alla fede, anche in questa situazione particolare possiamo ancora imparare qualcosa che ci servirà per la vita:

  1. Innanzitutto che siamo fragili e che ci sono dei limiti. A noi giovani fa bene ricordare questo. Siamo abituati a fare tutto ciò che vogliamo e ad andare dove vogliamo, ad avere mille possibilità, senza tanti limiti. Ora invece riscopriamo che ci sono limiti da rispettare che forse avevamo dimenticato. In fondo le ceneri che oggi avremmo ricevuto significano questo: ricordati che sei fragile.
  2. Poi che alcune cose sono più importanti di altre: le persone più dei soldi, la salute più del divertimento, la vita più dei programmi fatti e delle idee. In fondo anche il significato del digiuno è questo: per le cose più importanti, puoi lasciar stare quelle meno importanti.
  3. Che siamo legati gli uni agli altri e l’essere insieme è tra le cose più preziose che abbiamo. Per questo ci manca trovarci in questi giorni. E nello stare insieme, ognuno ha la responsabilità anche degli altri, soprattutto dei più deboli. Vedete che pensare ognuno per sé, in questi giorni, non ci aiuta. È per il bene dei più deboli (per es. gli anziani che si ammalano di più), che noi ora accettiamo di rinunciare a qualcosa e ci fidiamo di chi ci guida. Ma imparare questo sarà utile sempre, ragazzi. Questo è il senso della carità: fai qualcosa per chi ha più bisogno di te.
  4. Penso, infine, che tutto questo possa aiutarci ancora di più a riconoscere che abbiamo tanto bisogno di Gesù! In questi momenti un po’ confusi, tra chi si preoccupa e chi dice che non è niente, sperimentiamo che non siamo del tutto padroni di quello che succede. Di sicuro però sentiamo di aver bisogno di fiducia, di speranza, di forza, di sentirci sicuri, di sapere che in ogni caso andrà tutto bene. Questo è Dio, questo è Gesù, questo ci dà la preghiera! E grazie alla fede – quella che abbiamo, anche poca – ci sentiamo uniti gli uni gli altri. 

Ricordati che sei fragile, rinuncia a qualcosa per un bene più importante, va incontro a chi ha più bisogno, prega il Padre tuo nel segreto. Queste sono le cose che ci dice il vangelo di oggi (Mt 6,1-6.16-18). Siamo un po’ obbligati a vivere queste cose “nel segreto” in questo periodo. Ma cercate nel vostro piccolo di farlo: è il nostro modo di vivere la Quaresima, quest’anno. Il Signore Gesù starà con noi e renderà grande ogni piccolo gesto: e il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà.

In attesa di poterci ritrovare presto, Buona Quaresima! Io vi ricordo tutti quanti!

Ciao!

don Stefano 

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